Perché celebrare il Wesak

Il Wesak (acquariano) è la celebrazione dell’Unione degli opposti…
si celebra, attraverso un rito che vede protagonisti acqua e fiori, l’incontro dell’essenza cristica che viene portata sulla Terra dalle due figure principali della cultutra e della religione occidentale e orientale: Gesù e Budda. L’incontro tra i due Maestri, avviene nella notte del plenilunio corrispondente alla costellazione del Toro e  dà la possibilità a tutti coloro che partecipano alla celebrazione, di ricevere la loro benedizione e  quella dei Maestri di Saggezza Ascesi che vegliano per guidare l’evoluzione spirituale di tutta l’umanità.
Tutti coloro che vi prendono parte, anche solo collegandosi col pensiero e con il desiderio di esserci, ricevono la propria parte di Luce.

Un pò di storia sul Wesak Acquariano


Alice Ann Bailey (1880-1949), nata a Manchester in Inghilterra, rappresenta una figura chiave del fermento culturale teosofico. All’età di 15 anni, incontrò fisicamente il Maestro Kuthumi che le spiegò che in questa vita avrebbe potuto, se l’avesse voluto, compiere una missione molto importante. Nel novembre del 1919 fu contattata telepaticamente dal Maestro Djwhal Khul, chiamato anche il Tibetano, il quale le chiese di partecipare alla stesura di testi di scienza esoterica per aiutare l’umanità a partecipare a una profonda trasformazione della coscienza a livello mondiale che, secondo questo maestro, dovrebbe avvenire tra il ventesimo e il ventunesimo secolo.

Dopo un rifiuto iniziale, Alice Bailey lavorò alla sua prima opera intitolata "Iniziazione umana e solare". La sua funzione consisteva nello scrivere ciò che il maestro le dettava per via telepatica. Alcune informazioni le otteneva anche grazie al dono della chiaroveggenza. Continuò questo compito, senza sosta, fino alla sua morte nel 1949.
Alice Bailey fondò la Scuola Arcana, per promuovere gli studi esoterici e la meditazione. Ancora oggi la Scuola Arcana è attiva in numerosi centri, in particolare a Londra, New York e Ginevra.
L’opera di Alice Bailey, contenuta in una ventina di volumi, fu pubblicata al di fuori della Società Teosofica.


Fu il Maestro Djwal Kool che comunicò in astrale ad Alice Bailey, a partire dal 1919, il nuovo significato da dare al Vesak. Accanto a quello tradizionale buddista, nel Wesak della Gerarchia Spirituale, c’è la compresenza del Cristo, del Buddha e di tutti i Maestri della Gerarchia Spirituale che benedicono tutti coloro che si pongono interiormente in contatto.

Queste le parole testuali di Djwal Kool: Cercate di fare del Wesak una festività universale e riconosciuta, utile a tutti gli uomini di tutte le fedi. E’ la festa in cui i due Capi Divini dell’oriente e dell’occidente collaborano ed operano nella più stretta unione… Le energie spirituali in quel momento sono disponibili in modo eccezionale (Esteriorizzazione della Gerarchia, pag. 590, Ed. Nuova Era)

tratto da:



Il Wesak Buddista

In Tibet e in Mongolia il capodanno si celebra il novilunio che cade alla fine di gennaio o all’inizio di febbraio e così il Vaishakha, chiamato Saka Dawa, corrisponde al quarto mese dell’anno.

Il 15° giorno di tale mese si celebra il Vesak, che in Tibet viene chiamato Saka Dawa, che cade generalmente tra la fine di maggio e la prima metà di giugno. Nella tradizione tibetana però, la commemorazione del Vesak – Saka Dawa, non avviene soltanto nel suddetto giorno, ma si celebra durante tutto il quarto mese (Saka Dawa infatti significa letteralmente quarto mese).
Il giorno di Saka Dawa è una ricorrenza molto importante e viene celebrata ogni anno nei pressi di Darchen, sui prati dove il fiume Lha Chhu emerge nella pianura, ai piedi del sacro Monte Kailash.
Dunque il Wesak è una festività orientale molto antica; appartiene alla tradizione buddista, ma si sta diffondendo da qualche anno anche in occidente, proprio perché i tempi sono maturi per cercare di unificare oriente e occidente, Buddha con Cristo, cuore e intelletto, superando le barriere culturali, etniche, religiose. ..


Tuttavia va sottolineato che le due celebrazioni, acquariana e buddistasi differenziano notevolmente l’una dall’altra e mentre nella prima l’incontro tra i vari gruppi di persone che in tutto il mondo partecipano nelle diverse parti geografiche, avviene in una dimensione non fisica, nella seconda invece i pellegrini si incontrano e festeggiano il Budda nella valle sopracitata.